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Il pastore maremmano abruzzese

Le caratteristiche

La funzione storica del Cane da Pastore Maremmano-Abruzzese è quella di difendere il gregge contro il lupo, il tradizionale è più temibile pericolo della pastorizia. La sede di questa razza è la grande pastorizia transumante abruzzese. Esclusi per motivi geografici e climatici da altre attività rurali, gli abitatori della parte più alta e impervia degli Appennini hanno nei secoli particolarmente affinato l’allevamento della pecora con tutto ciò che vi è connesso. Anche nelle eccellenti doti del loro cane va ravvisato un riflesso della cura posta in queste cose. Per chi trova piacere nel fare escursioni a piedi può conoscere il nostro cane in estate in alta montagna sui pascoli dei piccoli centri delle province dell’Aquila e di Teramo, come Costei del Monte, Pietracamela, S. Eufemia, Campo-tosto, ed altri. In questa stagione gli armamenti sostano ad una quota tra 1500 e 2000 m. s.l.m. sulle grandi distese ondulanti dei prati naturali al di sopra dei boschi di faggio. Su questo palcoscenico la bellezza della razza canina viene esaltata e per il cinofilo è una rara sensazione osservare sullo sconfinato verde dei pascoli le figure smaglianti dei cani, l’immacolato e lussureggiante manto scomposto dal vento, lo sguardo remoto degli occhi neri, la perfetta armonia dell’insieme. A differenza di molte altre razze, quali ad esempio il Pastore Tedesco, l’Alano, il Dobermann, che sono state modificate e migliorate in questi ultimi decenni dai cinofili, il Cane da Pastore Maremmano-Abruzzese è una razza già perfettamente fissata da molti secoli e più di un soggetto assurto a Campione Nazionale di Bellezza è venuto direttamente dalla pastorizia.
Con il sopraggiungere dell’autunno i greggi non possono più rimanere in montagna perché la neve impedirebbe la pastura, cosicché il bestiame viene portato giù a quota più bassa al clima mite delle pianure costiere. Oggi il tragitto viene fatto con appositi camion ma fino a quarant’anni fa tale migrazione, chiamata transumanza, si faceva a piedi e costituiva uno spettacolo grandioso vedere migliaia e migliaia di capi percorrere i fratturi, le apposite piste lunghe centinaia di chilometri che collegavano i pascoli estivi con quelli invernali. Questi si trovano principalmente nella Puglia settentrionale e nel Lazio. E così da ottobre a giugno si possono incontrare i nostri cani nelle grigie distese battute dalla tramontana delle maremme foggiane e della bassa valle del Tevere. Per adempiere alla sua funzione il Cane da Pastore Maremmano – Abruzzese deve manifestare certe virtù. In primo deve sentirsi legato al gregge e dare al contempo pieno affidamento di inoffensività verso le pecore. Può capitare che il pastore debba allontanarsi per qualche servizio e in tal caso deve avere la certezza che la situazione resti sotto controllo. Questo comportamento di non-vagabondare e di non-aggredire le pecore è tutt’altro che istintivo nella specie canina la cui natura lo porterebbe a fare tutto il contrario. Qui abbiamo perciò uno degli aspetti più caratterizzanti la razza in questione. Certo, l’azione di difesa, l’aggressione verso gli estranei, è un compito altrettanto importante ed è per di più la manifestazione più spettacolare dell’indole del cane da pastore ma si tratta di un istinto naturale a tutta la specie canina per cui non si può parlare di carattere specifico della razza. I sensi devono essere molto tesi per prevenire in anticipo ogni minaccia e se il terreno lo permette il cane da pastore si va a mettere su una prominenza da dove può spaziare intorno. Il portamento sonnacchioso che a volte si osserva nei cani al seguito del gregge non deve trarre in inganno riguardo alla loro percezione di ciò che attorno accade. Il terzo pregio è la capacità di affrontare quei formidabili antagonisti che sono il lupo, l’orso, e il ladro di bestiame. È facilmente intuibile la forza d’animo, non disgiunta da prestanza fisica, necessaria per cimentarsi con tali nemici. Fiere quali quelle suddette, oltre all’uomo stesso, incutono un naturale terrore nel cane in generale per cui bisogna apprezzare appieno quando due o tre cani da pastore si lanciano da soli contro un orso che tenta dì sottrarre una pecora, e, schivando le sue zampate, lo respingono nel bosco. Sulla prestanza fisica, qualità che spesso è nascosta sotto un manto talmente ricco da far sembrare tozzo il soggetto, basti pensare che due o tre cani affiatati riescono bene a catturare le volpi. In ultimo, ma non ultima virtù, è la resistenza contro le intemperie ed i malanni. Nella vita di pastorizia vige nel pieno suo rigore la selezione naturale: niente cure, niente veterinari, niente profilassi per i cani i quali o resistono con le proprie risorse alle malattie oppure inesorabilmente soccombono.

La funzione storica del Cane da Pastore Maremmano-Abruzzese è quella di difendere il gregge contro il lupo, il tradizionale è più temibile pericolo della pastorizia. La sede di questa razza è la grande pastorizia transumante abruzzese. Esclusi per motivi geografici e climatici da altre attività rurali, gli abitatori della parte più alta e impervia degli Appennini hanno nei secoli particolarmente affinato l’allevamento della pecora con tutto ciò che vi è connesso. Anche nelle eccellenti doti del loro cane va ravvisato un riflesso della cura posta in queste cose. Per chi trova piacere nel fare escursioni a piedi può conoscere il…

Il significato

Bellezza in quiete e in azione, intelligenza, dignità, istinto naturale per la guardia, sono tutte qualità molto positive, ma c ‘è qualcosa di più nei nostri canoni bianchi che non è comune nella loro specie: una vena di selvatico e l’abitudine naturale dì trattare l’uomo da pari a pari e come un amico, non come un Dio o un Padrone. Se cercate ubbidienza e sottomissione state lontani dalla nostra razza, ma se apprezzate l’amicizia liberamente offerta e ricevuta, un pizzico di umorismo e molti insegnamenti sulle regole che governano la vita selvatica, un Pastore Maremmano Abruzzese tipico è quanto dì meglio potrete trovare.

Bellezza in quiete e in azione, intelligenza, dignità, istinto naturale per la guardia, sono tutte qualità molto positive, ma c ‘è qualcosa di più nei nostri canoni bianchi che non è comune nella loro specie: una vena di selvatico e l’abitudine naturale dì trattare l’uomo da pari a pari e come un amico, non come un Dio o un Padrone. Se cercate ubbidienza e sottomissione state lontani dalla nostra razza, ma se apprezzate l’amicizia liberamente offerta e ricevuta, un pizzico di umorismo e molti insegnamenti sulle regole che governano la vita selvatica, un Pastore Maremmano Abruzzese tipico è quanto dì…

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