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Gli impieghi – Cane Corso

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Cane corso al lavoro in messico

impieghicorso1Per chi desidera impiegare il proprio corso nell’utile mansione di cane da guardia, la scelta di questa razza si rivela davvero ideale, viste le sue naturali inclinazioni alla difesa del territorio e l’attaccamento al padrone.
ll corso fa la guardia in modo spontaneo, ed è molto persuasivo con gli intrusi che si avvicinano al cancello! Non c’è alcun bisogno di stimolare questa sua attitudine: talora il cucciolone tarda un po’ a prendere possesso del territorio, ma quando lo fa nessuno potrà mai permettersi di entrare senza permesso.

Un cane equilibrato, nonostante gradisca poco la presenza di estranei, si comporterà in modo pacifico quando è presente il padrone: se l’ospite è stato invitato a entrare, si lascerà anche accarezzare da lui. L’importante è che la stessa persona non si sogni di entrare quando il padrone è assente, perché il cane non glielo permetterà, neppure dopo che sono stati… “presentati”.
impieghi4L’incredibile duttilità del cane corso è stata sfruttata anche per l’impiego venatorio, tanto che l’uso più classico della razza fu nella caccia alla selvaggina pericolosa, specialmente il cinghiale.
Compito dei classici cani da caccia, segugi e bracchi, era quello di scovare il selvatico e quindi, dopo un inseguimento a volte lunghissimo ed estenuante, costringerlo ad arrestarsi permettendo ai cacciatori di sopraggiungere. Ecco che entravano in azione i corsi, che dovevano avventarsi sul grosso selvatico e bloccarlo afferrandolo alle orecchie e al grifo (così viene definito il muso del cinghiale). Ciò consentiva ai cacciatori di avvicinarsi incolumi e di finire la grossa preda con un colpo ben assestato.

Specialista sul tasso

impieghi5Un tipo di caccia molto particolare in cui il corso era specializzato era quella al tasso. Questo grosso mustelide, dalle abitudini notturne, era molto apprezzato sia per la pelliccia, che per il sapore della carne e persino per il grasso, che fuso, veniva usato come unguento lenitivo.
La caccia si praticava di notte e richiedeva cani particolarmente addestrati, in quanto il buio impediva al cacciatore di impiegare armi da fuoco. Il Corso doveva quindi sorprendere il tasso ed ucciderlo con un secco morso dietro la nuca, prima che questo potesse mettersi in posizione eretta e difendersi con i suoi lunghi ed affilatissimi artigli.

 

Un po’ di storia

Il compito che aveva non era solo quello di vigilare il bestiame e cercare che non si disperdesse, ma anche quello di salvaguardarlo da attacchi di predatori e ladri.
Il corso quindi era in grado di combattere contro lupi ed orsi. Oltre che per questo tipo di pastorizia il corso veniva usato come pastore di maiali. I maiali venivano portati a pascolare per i boschi, il nostro «amico» doveva sorvegliare sulla loro incolumità e cercare di tenere a bada i verri (maschi adulti di maiale) troppo irruienti.
Nei boschi a volte il cane corso, quando veniva a contatto con cinghiali, che cercavano di arrivare allo scontro con i propri consimili, doveva salvaguardare l’integrità dei maiali e dei pastori, anche perché una carica di un cinghiale può essere letale anche per l’uomo.
Altra funzione propria di questo molosso era quella di ordinare i capi: per la tosatura, parlando di ovini, e per la macellazione, parlando di suini.
Per aumentare le doti di pastore il corso veniva accoppiato con una femmina di pastore abruzzese e il risultato veniva chiamato «mezzocorso». impieghi6Per migliorarne l’olfatto e le doti di cacciatore il veniva invece rinsanguato con femmine di segugio, il cane derivato da questo incrocio veniva identificato con il nome di «mezzosangue», altro meticciamento fatto per accrescere le doti di inseguitore era quello con i levrieri di grande taglia.
E’ da sottolineare che per far sì che il «meticciamento» potesse portare a livelli alti la funzionalità del corso in ogni ruolo, veniva praticato una sola volta e i soggetti con sangue ibrido, non venivano più messi in riproduzione.

A questo punto è facile immaginare che per usarlo nella pastorizia veniva affiancato da cani da pastore «puri» e incroci fra corso e pastori, mentre le mute da caccia erano formate da più tipi di cani, compreso il corso, che avevano ruoli diversi.
Per il campionato di bellezza è necessario il Cal 1, ovvero il Certificato di Attitudine al Lavoro.

Per ottenere il rilascio del Cal 1 il cane deve essere sottoposto, con esiti favorevoli, ai seguenti esercizi:impieghi
1) Comportamento verso estranei inoffensivi: il cane deve rimanere tranquillo di fronte a persone inoffensive. Su indicazione della giuria il conduttore cammina con il cane al guinzaglio allentato e senza dare ordini. Al passaggio di persone estranee inoffensive deve rimanere tranquillo, così pure quando il conduttore si avvicina o è avvicinato da estranei per stringere la mano, chiedere informazioni, ecc.. Il cane non deve essere toccato e si deve avere cura che a questo esercizio sia conferita la maggior naturalezza possibile.
2) Indifferenza allo sparo: per ogni cane vengono esplosi, con successione quasi immediata, due colpi di pistola (calibro 6) a una distanza di circa 20 metri. L’esercizio viene eseguito con il cane tenuto al guinzaglio allentato di circa 2 metri di lunghezza.
3) Difesa del conduttore: un figurante munito di bastone flessibile è posto dietro un nascondiglio all’uopo approntato. Il conduttore, con il cane al guinzaglio (un guinzaglione di 5 metri) tenuto a una lunghezza di circa un metro, procede in avanti secondo le istruzioni della giuria.
A una distanza di circa 10 metri dal nascondiglio è posto un picchetto, alla cui altezza cane e conduttore si arrestano. Contemporaneamente, su indicazione della giuria, il figurante esce dal nascondiglio e minaccia conduttore e cane.
Il conduttore resta immobile al picchetto e, di fronte alla minaccia, incita il cane e lascia scorrere il guinzaglione, onde consentire al cane di dirigersi contro l’aggressore. Il cane deve reagire prontamente e difendere energicamente il proprio conduttore. Non deve esserci mai contatto tra aggressore e cane, né quest’ultimo deve essere toccato.
L’esercizio si interrompe su indicazione della giuria allorché il cane abbia dimostrato, con la sua prontezza di reazione, la sua reale attitudine alla difesa.
Addestramento non significa solamente far eseguire al cane gli esercizi di attacco e difesa previsti nelle prove ufficiali. Addestramento significa anche impartire al cane, sin da cucciolo, le regole di obbedienza necessarìe per fare di lui un soggetto perfettamente inserito nella società
Generalmente l’età di due-tre mesi è l’età ottimale per cominciare, ma è fondamentale che gli insegnamenti siano impartiti sotto forma ludica: qualsiasi cucciolo ama giocare e attraverso il gioco è possibile fargli imparare mille cose, mentre vanno evitati decisamente le maniere troppo dure e le sgridate eccessive. Vale mille volte di più un “no” detto in tono asciutto che alzare la voce in modo isterico pronunciando parole di cui il cucciolo può capirne la minima parte o, peggio ancora, ricorrere a violente punizioni fisiche.impieghi_corso_new
La calma, e soprattutto la coerenza, sono fondamentali, soprattutto nei primi mesi: il cucciolo andrebbe seguito ogni minuto, in modo da essere sempre presenti per correggere i suoi errori (una pipì fatta nel luogo sbagliato va ripresa nel momento in cui viene fatta, non ore e ore dopo, perché il cucciolo non potrebbe associare la punizione all’errore commesso), ma soprattutto per lodarlo, con un bocconcino o con un bel “bravo!”, quando fa qualcosa a noi gradito.
In poco tempo il cane avrà imparato e rispondere se chiamato, a sporcare solo dove deve, a camminare al guinzaglio senza tirare.

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